lunedì 7 maggio 2007

il ranocchio testardo



LA PARABOLA DEL RANOCCHIO
OVVERO: LEZIONE DI VITA N. 1 ...
C’era una volta una gara di ranocchi
L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre.
Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro
Cominciò la gara In realtà, la gente probabilmente
non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima,
e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo:
"Che pena !!!
Non ce la faranno mai!"
I ranocchi cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di
raggiungere la cima La gente continuava :
"... Che pena !!!
Non ce la faranno mai!..."
E i ranocchi si stavano dando per vinti tranne il solito ranocchio testardo che
continuava ad insistere.
Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e
con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima.
Gli altri volevano sapere come avesse fatto.
Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a
concludere la prova. E scoprirono che...
era sordo!


...Non ascoltare le persone con la
pessima abitudine di essere negative...
DERUBANO LE MIGLIORI
SPERANZE DEL TUO CUORE!
Ricorda sempre il potere che hanno le
parole che ascolti o leggi.
Per cui, preoccupati di essere
sempre
POSITIVO!
Riassumendo :
Sii sempre sordo quando qualcuno
ti dice che non puoi realizzare
i tuoi sogni.
STATEMI BENE!

2 commenti:

ilbiondo68 ha detto...

A ME PIACE SOGNARE
Bari, 10 Settembre 2007
La sveglia sta suonando, è ora di alzarsi e di cominciare questo nuovo giorno.
Oggi è diverso, è il primo giorno di scuola, il primo giorno della scuola Albanuova.
Il sole splende, sembra quasi voglia accompagnare i nostri bambini, e tutti noi, all’inizio di una nuova strabiliante avventura.
Esco di casa con Martina e con grande serenità e gioia mi metto in macchina. Il primo pensiero va agli amici che ritroveremo nel piazzale della scuola Di Cagno, … poi penso alle maestre e alla bella “novità”. Finalmente la classe mista! Finalmente ritorna la coeducazione!
Non vedo l’ora di arrivare.
Per comodità percorro Via Cotugno. Quando sono davanti alla SEGEN un nodo alla gola non mi fa quasi respirare, sono un nostalgico e vedere la scuola dove la mia bambina a mosso i suoi primi passi formativi mi fa sentire male. Guardo Martina che fissa la struttura e la saluta, muovendo la mano, con un candido “ciao scuola”. Che brividi, che peccato!
….. Ad un tratto la sveglia suona…. Questa volta veramente.
Penso al primo giorno di scuola che Martina inizierà “alla Margherita” (così la chiama, non capisco ancora se senza motivo o quasi per dispetto) e a tutti gli amici che non ritroveremo…. E vorrei tanto tornare a dormire…

il rosso ha detto...

incredibile! ma lo sai che tutte le volte che con i bambini passiamo davanti a scuola, chesso' di domenica o nei giorni di festa, noi la salutiamo sempre?

comunque voglio comunicarvi anche io un sogno o incubo, meglio un pensiero ricorrente.

sempre più spesso mi trovo a pensare al saggio di fine anno a come vivremo questo momento di passaggio.
le scuole rimarranno nel nostro cuore per sempre, lasciamocele quindi, ma ... (e so di interpretare anche il tuo pensiero biondo68) come si dice tra canottieri [razza di cui mi pregio di far parte] testa in barca e sguardo all'orizzonte!

abbiamo una missione da compiere